martedì 13 gennaio 2015

ALAN LOMAX E IL GARGANO, 60 ANNI DOPO.

Alan Lomax
Era il 1954 quando la Columbia World Library of Folk and Primitive Music commissionò a l'andropologo statunitense Alan Lomax una ricerca sulle tradizioni popolari in Italia.

Diego Carpitella
Nato ad Austin nel 1915, è stato etnomusicologo, antropologo e produttore discografico statunitense.
I viaggi di studio lo portarono a raccogliere materiali sonori in quasi tutto il mondo, dalla Spagna alla Gran Bretagna, al Sud America.
Fu l'inventore di un controverso sistema di classificazione degli stili del canto popolare, detto Cantrometrics. Insegnò in varie università statunitensi, tra cui la Columbia University.
Morì a Safety Harbor il 19 luglio 2002 a 87 anni.

Accompagnato dall'etnomusicologo calabrese, Diego Carpitella (1924-1990)uno dei fondatori dell’etnomusicologia contemporanea, a bordo di un furgone, girarono in lungo e in largo l'Italia e l'attenzione dI Lomax si soffermò in Puglia, in particolar modo sul Gargano.

Furono raccolti, con un registratore a nastro PT6 marca MAGNARECORD, oltre duemila documenti sonori, sia vocali che strumentali, conservati attualmente negli Archivi di Etnomusicologia di Roma.

Un viaggio che si soffermò sulla Montagna del Sole, incontrando sulla sua strada massaie, contadini, carbonai, pastori che avevano un comune denominatore, la musica tradizionale popolare racchiusa nella "tarantella garganica".

Giunsero sul Gargano in una torrida giornata d'agosto, era il 24, accolti dal frinire insistente delle cicale; 
Si soffermaro a Monte Sant'Angelo, Sannicandro Garganico, Cagnano varano e Carpino.
Qui si resero conto di assistere ad un fenomeno che avrebbe attratto musicisti e ricercatori di tutto il mondo.
Percepirono che la musica realizzata, racchiusa in una "strapoletta", era un modo per evadere dalla fatica dei campi e dalla povertà. 





Questo viaggio indimenticabile venne raccolto in un libro: "L'anno più felice della mia vita. Un viaggio in Italia 1954-1955"  
Una selezione di oltre duecento fotografie, commentate dallo stesso Lomax tratte dai suoi saggi, dai taccuini di viaggio e dalle trasmissioni radiofoniche condotte alla BBC.
I paesaggi, i villaggi, i volti e i corpi segnati dalla povertà compongono un autentico reportage sull’Italia rurale degli anni Cinquanta, un mondo che solo pochi anni più tardi verrà cancellato dal boom economico.





BRANI TRATTI DA "L'ANNO PIU' FELICE DELLA MIA VITA":

1954
Monte Sant'Angelo
A metà Agosto arrivammo nel Gargano, quello strano promontorio montano diviso dall’Appennino, proteso nel pallido Adriatico.
In passato è stato un pò isolato dai principali avvenimenti, e anche adesso è una terra di pastori e boscaioli – che vivono sulle montagne e cantano ruvidamente in coro, e pastori sulle strette e assolate pianure costiere che cantano le note più alte in assoli agonizzanti, come donne che urlano, e si accompagnano alla Chitarra Battente.



***


Poveri; alcuni suonatori incontrati da Lomax non mangiavano da giorni e scalzi. 
Si dormiva in tanti nei pagliai, ci si dava una mano, persino si moriva in compagnia e insieme s’emigrava.
E c’era una missione: la terra da strappare ai baroni, per campare la famiglia e tra i più acculturati il desiderio prorompente di aprirsi al mondo.
L’emigrazione, proprio in quegli anni, quel Sud l’ha massacrato.
Con crudeltà gli ha strappato gli occhi, l’ energia e le radici.


***


"Quando muore un uomo (nell’Italia del Sud) le donne intonano un lamento vicino al suo corpo, ballando con passi spasmodici un’antica danza funebre, strappandosi i capelli, graffiandosi la faccia in un rituale parossismo, in quel Sud cosi italiano e mediterraneo con i suoi uomini che suonano la chitarra con la sigaretta all’angolo della bocca e con le sue donne cosi antiche sembra di cogliere echi che sanno addirittura di America”.


***


“Una donna era magra, con pazzi occhi marroni e capelli arruffati, distratta, non aveva avuto niente da mangiare per tutto il giorno;
un’altra con la faccia scura da africana, la bocca larga, molti denti macchiati di nero.
E cantarono per me la più commovente canzone che io avessi sentito in tutta Italia, una canzone che mi ricordò l’infinita pena dei neri del Missisippi e del Texas, che avevano cantato per me tanti anni prima”.

***

garganistan 2015


Webografia
- http://www.ondadelsud.it/?p=4544
- http://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Lomax#cite_note-1
- http://ita.calameo.com/books/000635631d89d146a8c30
- http://www.ilsaggiatore.com/argomenti/musica/9788842814603/lanno-piu-felice-della-mia-vita/
- La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedi 12 Gennaio 2015
www.archiviosonoro.org

Photo:
- http://www.folklorediscography.org/Rounder-11661-1745-2.htm
http://ethnomusicologie.revues.org/1595

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